L’intelligenza artificiale e in particolare il campo della visione artificiale trovano applicazioni anche nel mondo dell’archeologia e la ricerca storica, grazie allโutilizzo di strumenti innovativi per l’analisi di artefatti e documenti noto come “umanistica digitale”.
๐งฉ Ricostruzione di Frammenti: I modelli di IA sono impiegati per ricostruire frammenti archeologici deteriorati, prevedendone l’aspetto originale. Gli algoritmi sviluppati a questo scopo sono in grado di risolvere puzzle archeologici intricati, offrendo nuove prospettive sul passato e migliorando le capacitร e la conoscenza sulle potenzialitร della visione artificiale.
๐ Pythia – lโalgoritmo di Google: DeepMind, la divisione di Google che si occupa di ricerca in ambito IA, ha sviluppatoย ๐๐ฒ๐ญ๐ก๐ข๐, un algoritmo in grado di completare i pezzi mancanti delle iscrizioni in greco antico. LโAlgoritmo รจ costruito in modo che gli storici possano capirne il โragionamentoโ, affrontando una delle sfide piรน importanti del mondo dellโIA.
๐๐๐ ๐๐๐ฉ๐๐ง ๐ ๐๐๐ฆ๐๐ ๐๐ญ๐ ๐๐ง๐ข๐ฏ๐๐ซ๐ฌ๐ข๐ญ๐ฒ hanno identificato il primo ๐ ๐๐จ๐ ๐ฅ๐ข๐๐จ grazie all’IA, dimostrando il potenziale della tecnologia nel campo dell’archeologia.
โ๏ธ Sfide Etiche: Matthew Connelly, professore di storia digitale, avverte che l’uso di algoritmi per archiviare documenti storici potrebbe distorcere la comprensione storica, specialmente quando questi algoritmi decidono quali documenti conservare e quali eliminare. La digitalizzazione comporta rischi di errori nella trascrizione e selezione dei documenti, influenzando le teorie storiche.
ร quindi importante che gli storici adottino metodi di ricerca aggiornati e critici nei confronti dei dati digitalizzati per evitare di perpetuare lacune storiche e distorsioni.
Fonte: Financial Times
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